Premio Pampolio: 7a giornata di andata

Premio Pampolio: 7a giornata di andata

 

PAESE – MUSILE

Settima giornata di andata

In questo turbinio di emozioni che ci regala il Pampolio mi ero un po’ perso questa memorabile partita, un Paese Musile rocambolesco che, come l’antico vaso dell’amaro Montenegro, è sacrosanto recuperare e portare in salvo nonostante la tempesta (chi non si ricorda lo spot può fermarsi qui). Ovviamente, come tutti i film basati su fatti accaduti in precedenza con testimoni casuali, anche questo racconto è tratto da una storia vera ma potrebbe aver subito delle piccole variazioni sui reali accadimenti. Della serie, si vive di ricordi!

“DAMIANO” PT 5: Partita probabilmente sontuosa del nostro lungaccione, che non molla mai e guida la rimonta pazzesca (dal -9 al +5 dovrebbe essere) tenendo in piedi la difesa neanche fosse l’assalto a Fort Apache. Le energie sprecate però sono immense, non ci sono Gatorade al gusto puffo in panchina per riequilibrare i sali minerali e ad un certo punto la vista si annebbia creando una specie di nuvoletta fantozziana intorno al buon Damianone. Così, a rimonta completata, stacca completamente i freni inibitori, mette la sesta e decide che lui non è solo un grande difensore, ma che anche in attacco può dire la sua. Purtroppo, tra un cambio attacco-difesa e l’altro, tra una fatica di Ercole e l’altra, tra che nessuno gli passa la palla perché l’hanno portata Luca e Zambo (il pallone è loro decidono loro, queste le regole del campetto), Dami vede scorrere la partita davanti a se senza nessun guizzo offensivo degno di nota. Siamo ormai agli sgoccioli, il risultato è al sicuro, c’è giusto il tempo per un’ultima azione, che per noi comuni mortali non vale assolutamente nulla, non inciderà sul punteggio, ma per il nostro terzino in debito di ossigeno vale più della stessa vita. Ed eccolo, palla in mano, una ventina di secondi alla fine, la dea bendata che gli sorride e gli regala un’occasione…. Anzi L’OCCASIONE! Corpo proteso in avanti, braccio alto teso, piede sinistro ben piantato per terra pronto a scagliare in porta una fucilata che farebbe impallidire perfino Batistuta (o Cr7 ai tempi d’oro). Ma qualcosa va decisamente storto, palla che viaggia alla velocità della luce direttamente sulle capriate rischiando di prendere il tabellone segnapunti, pubblico e panchina che non sanno se ridere, piangere o provare imbarazzo…. Tutto molto bello, compresa la reazione del Damiano nazionale, dichiarato patrimonio dell’umanità, che con un sorrisone stanco ma felice si lascia andare, si distende a terra privo di forze in posizione Patrick Stella, braccia e gambe stese, con i secondi finali che scorrono, le risate dei presenti e il Pampolio commosso che ringrazia anch’esso a braccia aperte!

“PESCE” PT 3: Come nei più complicati e misteriosi casi polizieschi dove bisogna scoprire gli indizi e capire l’enigma per comprendere la mente dell’assassino, anche qui ci troviamo di fronte ad un animo turbato, una personalità complessa, di difficile comprensione. Prendete un abete, un plumcake e un bradipo, uniteli ed otterrete lui, il nostro Pescione, fisico statuario e prorompente, movenze lente e pigre e animo soffice, sofficissimo. Così, nonostante i ricordi precisi dei presenti si siano persi, il Pampolio ha ancora l’immagine del nostro terzino che vola in contropiede, più solo di Will Smith in “io sono leggenda”, nessun avversario fa neanche l’accenno di seguirlo. Un palleggio, un altro, poi qualcosa si inceppa, corpo e mente si distaccano e le movenze si fanno meno sinuose; non si ricorda più se può palleggiare ancora o meno, non si ricorda nemmeno quanti passi può ancora fare, la porta è ancora distante ma nel dubbio decide che il momento di tirare è giunto. Peccato che anche la coordinazione lo abbia abbandonato, ormai è una lotta tra lui è la sua amata fisica. Come direbbe Conte (l’allenatore, no il sindaco di Treviso), il risultato è agghiacciante, la palla schiacciata con forza per terra prende una strana traiettoria, portiere avversario incredulo e palla che finisce a lato della porta. Pescione gioca la carta “mi guardo la mano cosi sembra che il problema sia dovuto alla palla o alla pece” ma il Pampolio ha già sindacato, 3 sacrosanti punti per il nostro fuoriclasse, sperando di rivederlo in palestra tra una sessione di studi e una botta alla gamba procuratasi probabilmente muovendosi tra letto e divano e che lo tormenta da mesi!

“ZAMBO” PT 3: Dopo un avvio in sordina, Nicolino inizia a prenderci gusto e a ricordarsi che la classifica che conta non è quella del campionato ma questa. L’uomo che si ruppe una mano dando un pugno alla panchina prova meschinamente a prendere punti con un tiro dietro alla schiena di una rara bruttezza che però non convince nessuno e che manda nello sconforto più totale Alve, presente in tribuna e autore di innumerevoli goal con tale tecnica. Oltre infatti la volontarietà del gesto, da notare la coda tra le gambe del coniglietto Zambo che dopo il vomito di tiro torna nelle retrovie a testa bassa evitando lo sguardo di coach Paxo che probabilmente lo avrebbe incenerito! Poco male, riesce comunque nel secondo tempo a creare un simpatico siparietto quando, su un fallo a favore degli ospiti, trattiene la palla senza consegnarla all’avversario facendolo imbestialire. Arbitro che ovviamente sanziona coi due minuti di esclusione Zambo&laVolpe che tra un sorriso e una polemica se ne torna in panchina tra gli insulti generali. Scenetta che si conclude con il goffo avversario, preso da una crisi di nervi, che prova a calciare la palla finalmente lasciata libera e che, Casadei ne sarebbe fiero, liscia clamorosamente. Dulcis in fundo, o ciliegina sulla torta se vi piace di più, unico giocatore di pallamano al mondo che ad inizio partita viene obbligato a togliere la calzamaglia dagli arbitri perché “si deve vedere la pelle tra i pantaloncini e la calzamaglia” con ospite speciale del tutto coach Paxo in vena di battutine. Predestinato!

“LOLLO” PT 1: Ci sono tre cose che non vedrete mai nella vostra vita: l’aurora boreale a Mestre, un cocktail decente ad una festa di Zambo, Samu and Co. e per finire, un’espressione triste o arrabbiata nella faccia del nostro Lollo. Il sorriso più sexi di Castagnole regala una delle sue perle già nel primo tempo, quando coach Paxo decide di spostarlo dall’ala (dove stava facendo riposini) al centro del gioco per dar velocità alla manovra. Gioco che decisamente si velocizza, ma a quale prezzo? Risposta semplicissima: scalare rapido della Pallamano Paese, Lollo che punta lo spazio, vede l’ala libera e cerca di scavalcare il difensore con una palla alta. La palla parte dalle sue mani, un lancio più piano di Renzo, alta solo per Gigio, e il risultato è sempre lo stesso: avversario che blocca la palla, contropiede e goal subito. E Lollo come ha reagito? Chi indovina è Nostradamus!

“SAGGIORELLA” PT 1: I punti forse potevano essere di più, ma la memoria è più corta delle gambe di Gigio e l’episodio potrebbe, come del resto tutto ciò che leggete, aver subito delle mutazioni genetiche stile ninja turtles o street sharks! Siamo nel fortino trevigiano del Conte Daniele, la difesa imperforabile per alcuni minuti gestita dal damianone nazionale e da Lord Saggio, vero e proprio baluardo. Dani tra un placcaggio e l’altro ha tempo anche per un portentoso intercetto ai danni dei confusi avversari, recupera la palla e parte veloce col suo palleggio alla Micheal Jordan non sentendo subito il fischio dell’arbitro per un fallo avvenuto. Direttore di gara che insiste e richiama l’attenzione del mancino paesano, che, senza interrompere il palleggio (la sua passione da quanto gli riesce bene) e senza cambiare espressione ne proferendo alcuna parola, torna indietro alla stessa velocità, poggia la palla sui 9 metri e si piazza nella sua confort zone, la difesa! Voci di corridoio narrano che un avversario, infastidito, lo abbia rincorso durante questa simpatica gag come Willy il Coyote rincorrerebbe Beep Beep, ma può bastare anche così!

“GIO” PT 1 : Convocazioni del giovedì o venerdì in base all’estro del coach: ”allora vengono Tizio, Caio (magari), Sempronio, Qui, Quo, Qua e Giò. Se qualcuno non può venire, ha qualche problema o impegno lo dica ora o taccia per sempre” “Ci siamo coach!!!!” E così, coach Paxo e il presidentissimo Mario, davanti al pc, prima di un leggerissimo pranzo insieme, decidono di inserire i nomi convocati nella lista da presentare alla partita! “Tizio, Caio, Sempronio, etc….. Mario non si riesce a inserire Giovanni….. mi dà errore” “impossibile, solo se uno ha la visita medica scaduta non te lo fanno inserire” “Già” Fine della storia.

MENZIONE SPECIALE a SERGIONE, spettatore speciale, anzi, specialissimo della partita!

Il Segretario Verbalizzante

Paolo Vendramin

#pallamanopaese

Premio Pampolio: 11a giornata di ritorno

Premio Pampolio: 11a giornata di ritorno

 

PAESE – MALO

Undicesima giornata di andata

Egregi signori e signore, duchi e duchesse, principi e princi-pesse che seguono questa rubrica di ceto altolocato, eccoci al giro di boa di questo girone d’inferno che Dante spostati proprio, più sugoso di una carbonara di chef Bettio e più ricco di Pampoliate di Paperon de Paperoni. Ad onor di cronaca un plauso encomiabile ai giovani avversari di cui mi piacerebbe narrare le eroiche gesta meritevoli di pagine e pagine di Pampolio, ma ahimè tal spazio è riservato solo ai giocatoronzi paesani. Prendetevi un paio di minuti per le ultime fatiche del girone d’andata, con finale a sopressa…pardon sorpresa!

“COMPAX” PT 5 : L’unione tra il giovane Compassi e il sapiente Paxo porta all’evoluzione definitiva, nel mondo dei pokemon sarebbe catalogato leggendario, ovvero COMPAX! Le gambe, la forza, l’energia e la resistenza (oddio non esageriamo) del primo combinati con la tecnica, la tattica, la furbizia del secondo dovrebbero creare una combo infermabile, ma a differenza delle favole qui non c’è il lieto fine. La prima fusione tra i due avviene il primo tempo; seconda fase del Paese e palla in mano a Paxo (che ci fa in campo? Ma soprattutto, che ci fa in seconda fase?) che di colpo si ferma, probabilmente per tirare fiato, fa una finta di sopracciglio e scarica la palla per il suo giovane e fidato pivot arrivato a rimorchio dalle retro via. Tutto sembra andare al meglio, il corridoio libero per il goal è lì davanti al buon Francesco che, all’ultimo, decide di giocare a bowling, si trasforma in palla e butta giù i birilli leggermente spostati (gli avversari). Strike leggendario, avversario a terra per uno degli sfondamenti d’impatto più spettacolari della pallamano. Paxo, ancora lucido e con qualche energia, lo consola e aspetta un nuovo momento per collaborare col suo giovane pivot. L’occasione arriva nel secondo tempo, partita in equilibrio con Paese che sta calando vistosamente il ritmo e si affida all’esperienza per fermare la rimonta avversaria. La palla è di nuovo in mano a Paxo, che punta un avversario, finge di passare al compagno e scarica la palla verso il pivot Francy in mezzo la difesa avversaria. La palla c’è, la palla non c’è, un effetto di magia alla Houdini che però confonde anche il buon Compax che un attimo sembra averla tra le mani e l’attimo dopo gli avversari sono in contropiede. Stavolta nessuna parola di conforto da parte di Paxo, in piena crisi di ossigeno, che brontola peggio dello stomaco di Sergione quando mangia messicano e tira giù tutti i santi impegnati a giocare a poker polacco in paradiso. Compassi mani di burro e Paxo addominali di marmellata, la nuova colazione dei campioni!

“GIO” e “BRESO” PT 3   : Ebbene si, la giornata duetti non finisce e ricorda un po’ il venerdì a Sanremo! Pallamano Paese che ha infatti intrapreso questa grande avventura nel genere delle collaborazioni con l’obiettivo di arrivare pian piano a performance del calibro di Grignani e Arisa o dei Modà e Le Vibrazioni, veri capisaldi della musica italiana che han commosso un po’ tutti. Ecco quindi che capitan Bracciola, detto il Muto, di cui in partita non abbiamo mai sentito la voce dagli anni 2000, decide di farsi coraggio e sceglie il giocatore in campo più bravo ad ascoltare, il buon Giò. Non che avessimo dubbi che la combo di queste due menti sopraffine portassero in cascina qualcosa di buono, ma il risultato è ancora peggio della premessa, o, come direbbe il buon Zambo (gran studioso di grammatica, storia dell’arte e filosofia), dell’incipit.

Dopo aver subito un goal dall’ala destra avversaria, destra di mano, sul primo palo, il nostro portierone decide infatti di analizzare la cosa con il caparbio e insuperabile difensore Giò, colpevole di aver chiuso un pò troppo sul terzino lasciando un pelino troppo spazio all’ala avversaria. Cosi, durante l’azione successiva in attacco degli avversari, Breso con tono pacato e impercettibile spiega a Giò la sua versione. Ma Giò che ha un deficit di attenzione o probabilmente gioca con le cuffiette è costretto a girarsi e ad avvicinarsi al compagno per capire cosa diamine stia succedendo. I due tra segni, parole, versi e quant’altro sembrano quasi capirsi per la gioia dei numerosi psicologi e psichiatri presenti al palazzetto. Un po’ meno gioiosi i compagni di squadra, la panchina, l’allenatore e i tifosi nel vedere l’avversario che senza fretta, bevendo anche una tisana e leggendo un libro, va a tirare nel lato dove dovrebbe difendere Gio e deposita il pallone in rete dove dovrebbe esserci a parare capitan Breso. Gio Gin e Breso Tonic, una miscela perfetta!

 

“SAMU ROSSI” e “ZAMBO” PT 1: Cos’hanno in comune un coccodrillo ed una giraffa? Un ananas ed un pompelmo? Samu e Zambo? All’apparenza i due non hanno somiglianze evidenti a parte appartenere alla stessa specie: eppure entrambi amano essere tamarri, ma uno predilige auto rumorose, pelliccia e capelli ossigenati mentre l’altro ha un debole per tatuaggi fantastici e dove trovarli in bella mostra, shottini e mucche. Entrambi amano le feste, ma uno è più attratto dal mixer e si sente il nuovo david guetta, l’altro dal mixology e si ispira a qualche bartender famoso tipo Lollodec. Uno ama l’odore dello scarico e il rumore assordante della marmitta, l’altro preferisce il muggito della stalla e quell’odorino inconfondibile di aria pura profumatissima di campagna. Insomma, sembrerebbero un po’ Tommy (pardon Tom) e Jerry, o più semplicemente can e gatto, ma qualcosa quest’oggi li rende più gemelli dei Parra (o, per i nostalgici romantici, delle gemelle Ashley e Mary-Kate Olsen). Ebbene sì, ciò che più li accomuna è la capacità di non ascoltare minimamente nessunissima indicazione di coach Paxo ma di annuire con la testa e fargli credere che loro sono a completa disposizione. Così il buon Zambo nel primo tempo, dopo il timeout, decide di voler giocare a prescindere e si presenta in campo come ottavo giocatore nonostante il coach gli abbia chiaramente detto di star fuori. Lapsus ripetuto dal buon Samu nel secondo tempo che, nel dubbio, chiede ai compagni più svegli (tra cui ovviamente Zambo per chiudere il cerchio) se lui è in campo. Risultato scontato, ancora in 8 in campo e coach Paxo che annuisce anche lui con la testa, tanto nessuno ci capisce un tubo!

MENZIONE SPECIALE a GABRIEL CACIOPPO, che riesce nell’impresa di comparire in questa rubrica senza mai aver disputato un match in prima squadra (che sia la più giovane comparsa?). Il nostro Gabrielito, futuro Pallone d’Oro del Pampolio alla Micheal Owen, ora in forza all’Under 17, ha tutte le carte in regole per potersi aggiudicare il premio nei prossimi anni e lo dimostra nel match della domenica della sua Under. Partita tiratissima contro il Jolly, Paese allunga nel finale e può chiudere la partita in una seconda fase veloce…. La palla arriva nelle mani dell’ala destra beniamino di grandi e piccini, gran salto e “cavassata” di altissimo livello. DIcesi “cavassata” un tiro molto forte schiacciato per terra che crea una sorte di buca nel terreno nell’impatto e che finisce di qualche metro sopra la traversa per la gioia sconfinata della giuria Pampolio presente in tribuna. Il nome “cavassata” deriva dal suo illustre creatore, uno dei giocatori più simbolici mai entrato nella Pallamano Paese, inventore del rigore a mulinello, amante della costata al sangue condita con litri di limone spremuto, l’unico ed inimitabile Samuel Cavassa!

Il Segretario Verbalizzante

Paolo Vendramin

#pallamanopaese

Premio Pampolio: 10a giornata di andata

Premio Pampolio: 10a giornata di andata

 

POVEGLIANO – PAESE

Decima giornata di andata

Qualcuno, forse giustamente forse no, potrebbe essersi fatto distrarre dalle Finals del campionato mondiale di pallamano…. ma il Pampolio, vero intenditore di handball, ha preferito di gran lunga seguire la Pallamano Paese in terra veronese per una spumeggiante partita con il Povegliano. Ed ecco cosa ne è venuto fuori:

ZAMBO” pt  5 : Il Casanova di Paese, secondo latin lover biondo non naturale della squadra dopo Lollo che non sbaglia un colpo, ( o non batte un colpo, o non sbaglia un colpo di sole, chi lo sa….) decide di approfittare della domenica soleggiata e della trasferta per portare la dolce fidanzata a fare un giretto romantico nei pressi di Verona prima della partita. Dimostrando una maturità fuori dal comune di Paese, si ricorda perfino di avvisare il coach commosso il giorno prima che lui è autotuning-munito oltre che uomo d’altri tempi. Tutto procede da copione, alle ore 17.00 Nicolino arriva in palestra sorridente col suo zainetto pronto per dar spettacolo ma al suo fianco la dolce metà sembra alquanto infastidita. Cosa potrebbe essere andato storto? Si sono persi per Verona? Hanno preso il risotto con l’amarone pensando fosse amaro e invece era solo buono? Niente di tutto ciò, “Pompo nelle casse Zambo” da bravo mattiniero si è svegliato intorno a mezzogiorno, pronto per pranzare! Peccato che per andar a Verona un paio d’ore servano e che qualcuno lo stava aspettando da un bel pò per un bel tour romantico. Altro che Giulietta e Romeo, qua ci sta Giulietta e Babbeo! Niente giretto, una macchina in più per la trasferta più lunga ma Zambo “The Solution” sa come stemperare e risolvere la situazione amorosa: Luca monta davanti in macchina, morosa dietro, musica tamarra a pallettone e anche oggi si chiarisce domani!   

“LOLLO” pt  3  : Eccolo finalmente, il giocatore più amato dai fans giapponesi del Pampolio che di lui apprezzano la capacità espressiva del suo volto nell’esprimere i sentimenti. Lollo felice? Un bel sorriso a 36 denti! Lollo triste? Un bel sorriso a 36 denti! Lollo medio? Inutile che ve lo scrivo! Più monoespressivo di Albertone Tomba nel film cult Alex l’Ariete (record di incassi al contrario, una chicca da vedere con una giovane Michelle Hunziker nei panni di “Leva” in un thriller poliziesco senza paragoni), Lollo confida a coach Paxo che si sente in forma e che Pizzo ed un suo amico sono venuti esclusivamente per vederlo. Il coach ovviamente, sensibile e comprensivo, gli caccia un occhiolino e lo piazza in panchina. Nonostante la tentazione di non farlo proprio entrare solo per vedere come avrebbe reagito col suo amico, Paxo “il buono e il giusto” gli concede di scendere in campo dove non gioca neanche così male! L’episodio top della sua partita avviene nel secondo tempo, mancano circa 10 minuti alla fine e il Mister chiama il cambio a Samu….. Lollo intercetta per la prima volta qualcosa e incrocia (anche qui per la prima volta) lo sguardo del coach chiedendo se doveva uscire lui. Paxo fa cenno di no che ha chiamato Samu (che è li affianco) ma Lollo, che ricordiamo si sentiva in forma, insiste nell’indicarsi tant’è che alla fine Paxo, desideroso di finire la stupidissima gag, gli fa cenno di sì con la testa. Lollo esce, sorride; Paxo gli fa l’occhiolino, sorride; e tutti vissero felici e contenti!

“SAGGIORELLA” pt 3 : Come il Napoli in serie A, anche il buon Saggio guida la classifica Pampolio e a quanto pare non ha nessuna intenzione di scendere dal piedistallo. Anche in una giornata scarna (vuol dire priva, poca roba, non ghe ne ze, cosi anche Tommy e Luca possono capire) di episodi buffi, sono gli episodi buffi a trovare il buon Daniele senza che lui debba far fatica. Dopo aver scoperto che il suo scopo nella vita è difendere e che il suo nuovo idolo è Chiellini, come Giorgione sorride e gode a più non posso quando ferma gli avversari o impedisce di fare goal. Così, nel primo tempo, dopo aver fermato un attacco avversario, si prodiga in un balletto assurdo per dare sfogo alla sua felicità, un mix tra baby shark, waka waka e avicii che farebbe impallidire anche dj Zambo e McPizzo. Ma il Pampolio non si fa fregare e chiude un occhio alla ricerca di altri episodi eclatanti anche se la Saggiorella è in forma smagliante…. chiude il secondo occhio anche quando il buon Daniele si procura una bella botta in testa che lo intontisce più di un pugno in testa di Bud Spencer e lo costringe ad accomodarsi in panchina….che DIN DON DANiele abbia sbattuto la campana contro un’altra testa per vedere chi c’è la più dura? O voleva solo una vistosa fasciatura stile turbante come il suo idolo Chiellini? Pampolio che chiude il terzo occhio manco fosse Tensing (se non avete mai visto Dragon Ball è arrivato il momento di rimediare) quando il re del passaggio, Zinedine ZiDAN-DAN decide nel secondo tempo di lanciare uno dei suoi due compagni in contropiede servendo la palla esattamente nel mezzo per il solito facile recupero di un avversario (ormai non fa più scalpore questa mossa, è un po’ come l’hadoken di Ryu, la conoscono tutti! Che poi perché si chiama HadoKen se è di Ryu e non di Ken? Avrebbe più senso se si chiamasse hadoRyu no? Qulache fan di street fighter che me lo spieghi sotto dai).

Pampolio che non ha più occhi da chiudere e rimane estasiato quando, sempre nel secondo tempo, dopo un preciso e forte tiro del buon Ricky da posizione defilata in piena fronte/faccia/chi più ne ha più ne metta del povero portiere avversario, vede il Campionissimo Saggiorato raccogliere la ribattuta e scaraventare la palla in rete a porta vuota. Episodio che accade sul +10 da parte del nostro magnifico team ma che accende gli animi in campo: portiere avversario e capitano che protestano in maniera decisa contro l’arbitro per ottenere l’espulsione del povero Ricky che cerca invano di chiedere scusa per il tiro in faccia, danielino contento per il goal e arbitro che, alla Borghese, capovolge il risultato. Ferma la Saggiorella e lo sgrida dicendogli che non si tira in porta dopo un episodio del genere e che dovrebbe dargli due minuti (non si sa il perché), annulla il goal, non dice nulla al portiere avversario o a Ricky Meravilla e consegna la palla agli avversari. Quando Maometto non va alla montagna e la montagna che va da Daniele, predestinato.

“GIO” pt 1: In una giornata uggiosa e silenziosa d’inverno, il poeta Giò illumina d’immenso il palazzetto con un rutto di dimensioni bibliche in piena faccia al malcapitato pivot avversari. Bonjour finesse!

“SAMU BORDI.” pt  1 :  difficile trovare la nostra gazzella in questa rubrica, giocatore alquanto pulito che sbaglia poco o comunque quando pecca lo fa di nascosto e non si fa notare. In realtà anche sto giro la colpa è al 50% sua e l’altro 50% non si sa…… Time out avversario durante uno dei primi tempi più soporiferi della storia che a confronto Avatar è un film adrenalinico, Coach Paxo che ne approfitta per fare qualche cambio tra uno sbadiglio e l’altro: Samu, fuori che entra Lollo….. e mentre annuncia il cambio guarda un triste Samu Rossi che fa cenno di si con la testa e si accomoda in panchina. Il timeout finisce e il match riparte, manovra un po’ contratta degli avversari in fase d’attacco quando qualcuno dalla panchina esclama “ ma perché giochiamo uno in meno noi?” La cosa fa impensierire il coach che dubbioso si gira, guarda per bene la panchina finchè becca il buon Samu Bordi li pacifico seduto. “Cavolo fai là? (si può scrivere cazzo?)” Il buon Samu lo osserva perplesso, i due fanno finta di capirsi, via di corsa in campo e lieto fine assicurato. Come dite? I punti andrebbero al coach? O all’altro Samu? O a tutti e due? O a Lollo? Beh pure il Pampolio è in confusione e per solidarietà la colpa ricade tutta sul “bocia”! Spazio ai giovani

MENZIONE SPECIALE a PIZZO, stoico nel mettere la fuoriserie a disposizione del team per la trasferta più lunga del mondo dove ovviamente mancano i furgoni tutti matti. Elio cantava “come faranno quattro elefanti a stare in una 500….”, qui addirittura le bestie sono in 5 e l’auto è una micra. Poco male, subito alla partenza si cerca un disperato sorpasso sulla classica macchina davanti che va pianissimo ma che quando si vede superare non si sa perché accelera. I due, testa a testa in modalità Death Race, sono costretti a frenare di colpo per via del solito vecchietto brontolone che, in sella alla sua bici, decide di attraversare la strada a uno all’ora proprio poco prima dell’arrivo dei due bolidi di “fast ma non tropp and furios”. Il simpatico nonnino decide di fare anche una piccola sosta nel bel mezzo della strada, giusto il tempo per mandare a quel paese Pizzo Leclerc e la scuderia e facendo venire giù direttamente San Pietro per punirli.

Il Segretario Verbalizzante

Paolo Vendramin

#pallamanopaese